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La gestione di un’azienda comporta responsabilità significative, soprattutto quando si presentano situazioni di crisi finanziaria. Gli amministratori di società a responsabilità limitata (SRL), in particolare, sono chiamati a prendere decisioni rapide e informate per prevenire l’insolvenza e proteggere i creditori. La recente normativa sul Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza ha rafforzato il loro ruolo, introducendo strumenti e obblighi specifici per affrontare queste sfide.

Le responsabilità legali e gli obblighi dell’amministratore

Un amministratore è tenuto a garantire la conservazione dell’integrità del patrimonio sociale e a prevenire situazioni di insolvenza. Secondo l’articolo 2476 del Codice Civile, egli risponde verso i creditori sociali per l’inosservanza di tali obblighi, specialmente se questa porta a una compromissione del patrimonio aziendale.

Nel nuovo contesto normativo introdotto dal Decreto Legislativo 14/2019, l’amministratore deve adottare adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili che consentano di individuare tempestivamente segnali di crisi. Questo approccio proattivo non solo protegge la continuità aziendale ma riduce anche i rischi di responsabilità per “mala gestio”.

La procedura di composizione negoziata della crisi

Uno degli strumenti centrali introdotti dalla riforma è la composizione negoziata della crisi, una procedura volta a favorire il risanamento dell’impresa con il supporto di un esperto indipendente. Ecco i passaggi fondamentali:

  1. Avvio della procedura: L’amministratore presenta un’istanza tramite una piattaforma telematica nazionale (“composizionenegoziata.camcom.it”), allegando la documentazione richiesta. Questa fase non richiede l’intervento di un legale.
  2. Nomina dell’esperto: La Camera di Commercio designa un esperto, scelto tra professionisti iscritti a elenchi regionali. L’esperto non gestisce l’impresa, ma affianca l’amministratore nel dialogo con i creditori e nell’elaborazione di soluzioni per superare la crisi.
  3. Gestione della procedura: La piattaforma digitale diventa il punto di riferimento per tutte le parti coinvolte. Include strumenti come check-list operative e test di perseguibilità del risanamento per agevolare la pianificazione.
  4. Costi della procedura: Il compenso dell’esperto è proporzionale all’attivo dell’impresa e è a carico dell’imprenditore. Sono previsti anche costi fissi, come i diritti di segreteria e l’imposta di bollo.

La gestione dell’insolvenza irreversibile

Se la crisi non è risolvibile e si configura uno stato di insolvenza cronico, è dovere dell’amministratore avviare la procedura di liquidazione giudiziale. A differenza della composizione negoziata, questa richiede l’assistenza di un avvocato e si svolge presso il Tribunale competente. Ignorare tale obbligo può esporre l’amministratore a gravi conseguenze legali.

Conclusione

Gestire una crisi aziendale è una responsabilità che richiede competenza, tempestività e l’utilizzo degli strumenti previsti dalla normativa. Gli amministratori che affrontano tali situazioni devono agire con decisione per proteggere l’azienda, i creditori e il proprio ruolo.

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