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Con l’arrivo delle festività le imprese tornano a distribuire i classici omaggi natalizi a clienti, fornitori e collaboratori. Quest’anno, però, c’è una novità che non si può ignorare: dal 1° gennaio 2025 la deducibilità di queste spese è possibile solo se il pagamento è tracciabile.
Una stretta che sembra banale, ma che rischia di far perdere deduzioni a chi continua a pagare “come si è sempre fatto”.

Il nuovo obbligo di tracciabilità

L’art. 108 comma 2 del TUIR, modificato dalla legge di bilancio 2025, introduce una novità semplice ma pesante nelle conseguenze: omaggi e spese di rappresentanza sono deducibili solo se pagati con strumenti tracciabili. L’obiettivo del legislatore è evidente — limitare l’uso del contante nelle spese aziendali più “sensibili” — e la norma non lascia margini interpretativi.

Sono considerati pagamenti validi ai fini della deducibilità:

  • bonifico bancario o postale, anche disposto tramite home banking;
  • carte di debito, credito e prepagate, incluse le versioni digitali come Apple Pay e Google Pay;
  • assegni bancari e circolari, purché correttamente intestati;
  • app e sistemi di pagamento elettronico come Satispay o PayPal, ormai ordinari strumenti di incasso e pagamento.

In pratica: fine dei contanti. Se gli omaggi vengono acquistati cash, la spesa non è deducibile, anche se tutti gli altri requisiti fiscali sono rispettati.

Un altro aspetto importante: la norma non fa distinzione geografica. L’obbligo di tracciabilità vale anche per gli acquisti effettuati all’estero, per cui l’impresa deve assicurarsi che il fornitore estero possa rilasciare una quietanza tracciabile, altrimenti la deduzione sfuma.

Omaggi natalizi 2025: Regole base per la deduzione dei beni omaggiati

Al di là della tracciabilità, la disciplina generale non è cambiata.

Omaggi ai clienti

  • Sono interamente deducibili se il valore unitario dell’omaggio destinato alla stessa persona non supera i 50 euro.
  • Se il valore supera i 50 euro, rientrano nelle spese di rappresentanza e diventano deducibili solo entro i limiti di inerenza e congruità.

Per “valore unitario” si intende il valore complessivo del regalo.
Esempio: un cesto con 3 prodotti da 20 euro ciascuno vale 60 euro, quindi non è un omaggio da 50 euro ma una spesa di rappresentanza.

Omaggi autoprodotti

Se l’impresa regala un bene prodotto internamente:

  • per valutare se supera o meno i 50 euro, bisogna guardare al valore normale di mercato;
  • per il calcolo del plafond deducibile, conta il costo di produzione effettivo.

Esempio:

  • valore di mercato 80 € / costo di produzione 40 € → spesa di rappresentanza → deducibile nei limiti, per 40 €.
  • valore di mercato 40 € / costo di produzione 30 € → interamente deducibile (30 €).

Servizi gratuiti

La deduzione “piena” entro i 50 euro riguarda solo i beni.
I servizi gratuiti, invece, seguono sempre le regole delle spese di rappresentanza generali, senza soglia.

Omaggi e iniziative per i dipendenti

Qui la musica cambia: quando il destinatario è un dipendente, la normativa fissa regole diverse rispetto ai classici omaggi ai clienti.

Gli omaggi ai dipendenti sono deducibili come costo del personale ai sensi dell’art. 95 TUIR. Questo significa che rientrano nelle ordinarie spese per prestazioni di lavoro e, proprio per questo motivo, non sono soggetti all’obbligo di tracciabilità del pagamento. L’impresa può quindi acquistare il bene anche con modalità non tracciate senza compromettere la deducibilità, purché si tratti effettivamente di un omaggio collegato al rapporto di lavoro.

Le classiche cene natalizie o le iniziative ricreative organizzate per tutta la squadra rientrano invece nelle spese disciplinate dall’art. 100 TUIR. La norma consente la deducibilità di questi costi entro il limite del 5‰ delle spese per lavoro dipendente indicate in dichiarazione. Il beneficio vale sia quando l’evento si svolge internamente sia quando ci si appoggia a un ristorante o a una struttura esterna, purché l’iniziativa sia rivolta alla generalità dei dipendenti o a una categoria omogenea.

Attenzione: quando si tratta di somministrazione di alimenti e bevande — quindi pranzi, cene, buffet e simili — trova comunque applicazione il limite di deducibilità del 75% previsto dall’art. 109 comma 5 TUIR. Una regola spesso dimenticata ma che incide in modo concreto sul calcolo finale della deduzione.

Omaggi natalizi 2025: conclusioni

Gli omaggi restano uno strumento utile per rafforzare la relazione con clienti e collaboratori, ma dal 2025 bisogna fare più attenzione alla forma che alla sostanza.
Pagare in contanti significa rinunciare alla deduzione, anche se il regalo rispetta tutte le altre regole fiscali.

Se vuoi chiarire come impostare correttamente il budget di fine anno o verificare che le tue procedure interne siano in linea con la nuova normativa, siamo qui per affiancarti.

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